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Università
Università degli Studi di SASSARI

Classe di laurea
L-21 Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale

Nome del corso
Urbanistica. Pianificazione della Città, del Territorio, dell'Ambiente e del Paesaggio.

Facoltà del corso
ARCHITETTURA

Sito del corso
http://www.architettura.uniss.it/ita/Didattica/Urbanistica

Obiettivi formativi qualificanti della classe: L-21 Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
• possedere le conoscenze di base (teoriche, metodologiche e tecnico-strumentali) per l'analisi dei processi di trasformazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente;
• sviluppare un'adeguata capacità interpretativa delle strutture insediative, paesistiche ed ambientali nei loro processi evolutivi, sotto l'aspetto economico, sociale e fisico;
• possedere le conoscenze di base relative alla pianificazione e progettazione urbanistica, territoriale, paesaggistica e ambientale, ed alle politiche di governo del territorio;
• essere in grado di analizzare il processo di formazione di politiche, programmi e progetti complessi;
• possedere le conoscenze di base per valutare le conseguenze esercitate da azioni di governo del territorio sotto l'aspetto insediativo, ambientale, paesaggistico, sociale ed economico;
• acquisire la capacità di trattamento dell'informazione territoriale e ambientale mediante le nuove tecnologie informatiche;
• essere capaci di comunicare efficacemente, in forma scritta e orale, in almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano.

I laureati della classe avranno una formazione adeguata, dai punti di vista teorico, critico-interpretativo e metodologico, per l'accesso alle lauree magistrali, in termini di acquisizione delle conoscenze fondamentali negli ambiti dell'analisi e della pianificazione urbana, territoriale, paesaggistica e ambientale, e della costruzione e attuazione di programmi e politiche e della loro valutazione.

I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono:

- attività di analisi delle strutture urbane, territoriali e ambientali anche con l'uso delle nuove tecnologie, concorrendo e collaborando all'elaborazione di atti di pianificazione, programmazione, gestione e valutazione, contribuendo alla definizione di strategie di amministrazioni, istituzioni e imprese con riferimento al recupero, valorizzazione e trasformazione della città, del territorio e dell'ambiente.

Gli ambiti di riferimento potranno essere la libera professione, nonché le attività presso istituzioni ed enti pubblici e privati operanti per la trasformazione ed il governo della città, del territorio e dell'ambiente.

Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni
Fase di progettazione.
La riorganizzazione del corso di laurea è stata discussa con gli ordini professionali e con l'organizzazione delle imprese Confindustria Nord Sardegna, con diverse associazioni di categoria e con gli Enti locali dell'area.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
I laureati nel corso di laurea di base della classe devono possedere:
capacità di leggere, descrivere, rappresentare e interpretare le tendenze ed esiti delle trasformazioni della città, del territorio, dell'ambiente e del paesaggio;
conoscenze e strumenti per l'interpretazione storica dei processi di stratificazione urbana, territoriale e ambientale;
conoscenze delle normative urbanistiche sia italiane che europee e del loro sviluppo storico;
capacità di applicare teorie, metodi e tecniche di analisi e simulazione agli atti di pianificazione e progettazione;
specifiche conoscenze dei metodi, delle tecniche e delle esperienze di costruzione di piani e progetti per la città, il territorio, il paesaggio e l'ambiente.

Inoltre, i laureati devono essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno la lingua inglese, con riferimento anche ai lessici disciplinari nazionali ed internazionali; conoscenza che dovrà essere certificata a livello di PET.
I principali sbocchi occupazionali previsti nel settore privato o pubblico o come attività autonoma sono:
a) collaborazione alla progettazione e alla pianificazione per gestire la trasformazione e la riqualificazione della città, del territorio, dell'ambiente e del paesaggio;
b) gestione delle attività di valutazione di progetti, programmi, piani e politiche urbane, territoriali, ambientali e paesaggistiche;
c) gestione di processi di costruzione di scenari e di politiche con il coinvolgimento di attori sociali ed economici;
d) gestione e sviluppo di sistemi informativi territoriali.

Il corso di laurea prevede la possibilità del proseguimento degli studi sia nelle lauree magistrali della classe LM-48 sia in altre classi di laurea, in particolare quella di Architettura del Paesaggio.
Una particolare attenzione sarà data al contesto, che nel nostro caso è quello delle molte articolazioni del paesaggio e dell'ambiente mediterraneo e della Sardegna, paesaggi e ambienti diversi, ma con alcuni tratti comuni, prodotti dalla natura e dalla storia.
Per quanto riguarda gli aspetti didattici e pedagogici, si insisterà in modo particolare su una pratica di laboratorio in grado di sviluppare le seguenti capacità:
impostare e sviluppare in modo autonomo piani e progetti urbani e territoriali;
utilizzare metodi e tecniche per la valutazione (di processo e di impatto);
costruire modelli sia quantitativi che qualitativi e saperli usare nei contesti adeguati;
interagire con committenze complesse (sia pubbliche che private);
lavorare in gruppi di progetto interdisciplinari.

La Facoltà organizza, in accordo con enti pubblici, privati e del terzo settore, stage e tirocini anche post-lauream con adeguati servizi di assistenza e verifica.

Definizione dell'offerta e modalità didattiche
L'offerta didattica complessiva è organizzata in "blocchi didattici" di 7-8 settimane, in generale uniti due a due o concatenati o collegati tra loro, ciascun blocco con un tema che integra molte delle discipline: molti blocchi o insiemi di blocchi prevedono un'attività di laboratorio e la produzione di un elaborato individuale o di gruppo.
L'attività di progettazione in laboratorio è componente essenziale del percorso formativo: pertanto diverse discipline confluiscono nel comporre l'attività progettuale.
L'edificio didattico si articola in unità ("mattoni") chiamate bimestri, della durata di sette o otto settimane; in genere l'ottava settimana del bimestre è libera da lezioni e da laboratori ed in essa si svolgono esami (anche di recupero), viaggi di istruzione e altre attività. L'edificio del primo e del secondo anno ha cinque "mattoni", quello del terzo solo due, perché la seconda parte dell'anno è dedicata al percorso di fine carriera.
Alcuni tutores, giovani professionisti cultori della materia, seguono le attività di laboratorio e progetto, e le attività didattiche in generale. L'esame si svolge alla fine del blocco, sia esso di durata bimestrale o quadrimestrale.
Gli altri corsi si sviluppano in modo indipendente dai blocchi didattici (anche se in molti casi possono avere una relazione con il lavoro progettuale), ed hanno durata variabile tra uno e quattro bimestri. L'esame si svolge alla fine del corso. Sia i corsi che costituiscono i blocchi didattici sia i corsi monodisciplinari possono essere divisi in moduli (preferibilmente non più di due), che rispecchiano i differenti contributi disciplinari eventualmente presenti.
La scelta di potenziare nell'ordinamento i settori caratterizzanti di ambito architettura e urbanistica è fortemente connessa alla rilevante componente progettuale e di laboratorio appena descritta. Le materie di base hanno un ampio peso nel primo anno di corso, per costituire una solida preparazione che metta gli studenti in grado di affrontare negli anni successivi la crescente complessità della materie progettuali. In particolare, le materie di base legate allo studio dell'ambiente si sviluppano in un percorso articolato anche nel secondo anno di corso, interagendo in questo caso con i laboratori e le materie caratterizzanti.
Lo spazio rilevante delle discipline di carattere storico e archeologico legate al tema della pianificazione e dello studio della città e del territorio è motivato dalla necessità di comprendere la complessità storica, sociale, architettonica, culturale del contesto urbano e territoriale.

L'offerta didattica è completata dalle "attività culturali" (ad esempio conferenze, seminari, scuole estive, viaggi di istruzione), che insieme a lezioni, laboratori, materiali e contatti on-line, costituiscono un vero e proprio ambiente internazionale ed una comunità di apprendimento.
I diversi anni hanno un "titolo" distintivo.
Il primo anno è dedicato a Città e Territorio (primo e quinto bimestre), Ambiente (secondo bimestre), e Paesaggio (terzo e quarto bimestre), ovvero a "entrare" nei campi semantici dell'oggetto della professione.
Il secondo anno è dedicato all'approfondimento dei metodi e delle pratiche del Progetto (secondo e terzo bimestre) e della Pianificazione Ambientale (primo bimestre) e Urbana e Territoriale (quarto e quinto bimestre).
Il terzo anno di ricapitolazione e approfondimento è centrato su un grande blocco di Piano e Progetto e su percorsi di fine carriera articolati (tirocinio lungo e dissertazione su quell'esperienza, laboratorio di progettazione / pianificazione, dissertazione legata a un tema di ricerca).

Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Le competenze e le capacità descritte consentono ai laureati di lavorare sia come consulenti e liberi professionisti, sia come esperti negli enti locali o presso istituti, aziende e agenzie. Il loro sbocco occupazionale si colloca nel campo della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e del paesaggio sulla base delle attività definite negli obiettivi qualificanti.
I laureati possono praticare la libera professione (dopo aver superato l'Esame di Stato) per le attività previste dalla sezione B "pianificatori junior" dell'Albo degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, o per libere consulenze non regolamentate nel campo della pianificazione e più in generale nel campo della ricerca relativa alle trasformazioni territoriali e ambientali, applicata in ambito europeo.
Il corso prepara alle professioni di
Professione
Urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio - (2.2.2.0.2) visualizza

Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Gli studenti che conseguono la laurea devono aver dimostrato di possedere un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche e storico-critiche inerenti al campo della pianificazione alle diverse scale.
Gli studenti devono aver raggiunto un buon livello nelle competenze matematiche e informatiche, nell'analisi e nella rappresentazione delle trasformazioni della città, del territorio, dell'ambiente e del paesaggio, nella conoscenza "fisica" dell'ambiente, nelle modalità attraverso cui si fa pianificazione, sapendo utilizzare, nel farlo, le risorse teoriche e concettuali apprese durante il corso di studi e sapendo utilizzare e "filtrare" la letteratura specializzata.
L'abilità progettuale degli studenti dovrà estendersi alle diverse scale, interagendo con le competenze di architetti, ingegneri, paesaggisti, …

Non solo, quindi, gli studenti devono essere a conoscenza delle basi disciplinari di tutti i saperi che convergono nel discorso progettuale, identificandone i temi culturali e tecnici più attuali; ma devono saper affrontare le condizioni di analisi e di progettazione più diverse, mediante una coltivata capacità di affrontare conoscitivamente i contesti sia spaziali che culturali, normativi e sociali, e attraverso l'abilità di comprendere i contesti reali e il ruolo degli esseri umani e della loro capacità di scelta autonoma.

La comprensione della complessità storica, sociale, architettonica, culturale del contesto urbano e territoriale è fondamentale per sviluppare queste competenze (per questo insistiamo sul ruolo delle discipline storiche ed archeologiche) che in esso si radica e trova le proprie motivazioni.
La costruzione di un sistema di competenze autenticamente transdisciplinare, non limitato da steccati fra saperi, deve presiedere a una capacità di pensare la dimensione della possibilità come una presa in carico della complessità del reale. Tale sistema di competenze deve sempre essere capace di applicazione e, al contempo, essere sorvegliato da riflessioni sulle motivazioni profonde delle scelte e dei loro effetti sociali.

Una pronta e fluida capacità di interagire con i linguaggi e le tecnologie digitali, con i modelli quantitativi e qualitativi, con le modalità in cui le conoscenze sono disponibili sulla rete, con la costruzione di spazi di lavoro collaborativi, è essenziale e sarà resa possibile dalle modalità di organizzazione della didattica.

Tali obiettivi saranno realizzati attraverso la messa a punto di:
- percorsi didattici interdisciplinari e integrati;
- un frequente contatto tra il gruppo dei docenti (titolari, invitati e tutores) e gli studenti;
- una costante attenzione rivolta al rapporto didattica / ricerca;
- la messa in relazione del sapere teorico con la pratica progettuale;
- l'uso sistematico di tecnologie e piattaforme di apprendimento e di lavoro collaborativi;
- la costruzione di un ambiente di studio internazionale.

Esami scritti e orali, prove in itinere, valutazione delle attività progettuali, discussione degli elaborati e della dissertazione e delle eventuali esperienze professionali e di tirocinio, costituiscono l'insieme degli strumenti di valutazione a livello individuale.
Il monitoraggio costante dei livelli di apprendimento anche in rapporto agli standard nazionali e ai progressi rispetto alla situazione di base servirà alla valutazione del gruppo – classe.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati devono essere in grado di applicare con sicurezza le conoscenze raggiunte nelle varie situazioni concrete di natura professionale, attraverso una valutazione, effettuata con spirito critico, delle problematiche riscontrate, e attraverso l'individuazione degli approcci più efficaci per la loro risoluzione, nell'ottica, imprescindibile, della sostenibilità e dell'equità sociale.

La stessa modalità di ricezione delle conoscenze favorita e prospettata dal progetto formativo e curriculare prevede che esse siano sempre modulate in funzione di una loro utilizzabilità in situazioni reali.
Come è ovvio non è possibile fornire contenuti teorici da apprendere con un approccio normativo ai saperi, ragionando solo in seguito sui modi della loro possibile "messa in pratica"; quindi il percorso formativo sarà strutturato in modo che le conoscenze siano costruite sempre e direttamente in vista di una loro applicazione, mediante una elaborazione critica e operativa delle loro condizioni d'uso.

I laureati dunque sanno:
- progettare in situazioni di complessità prendendo in carico i fattori pertinenti alla effettuazione e alla giustificazione delle scelte;
analizzare i con- testi con gli strumenti necessari, metodologicamente fondati;
- applicare le conoscenze scientifiche e tecniche pertinenti alla concezione, alla stesura e alla presentazione del progetto e del piano urbano, territoriale, ambientale e del paesaggio;
- comprendere e gestire le dinamiche e i processi;
- confrontarsi con la realtà delle interazioni sociali.

Tali obiettivi verranno realizzati mediante la selezione di contenuti e la costruzione di percorsi disciplinari idonei, e mediante tutte le attività direttamente applicative e operative che non rappresenteranno un esito finale, ma, come abbiamo detto, la costante modalità di costruzione della conoscenza.

Oltre agli strumenti indicati nel descrittore "Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)" particolare rilievo sarà dato alla valutazione, anche da parte di commissioni di esperti e di professionisti nazionali e internazionali, della capacità di interpretazione e di realizzazione di progetti e piani in situazioni concrete, anche in esperienze realizzate con Comuni e altre istituzioni.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati sanno formulare giudizi pertinenti e perspicui sulle varie questioni sia disciplinari che transdisciplinari, e lo fanno utilizzando le conoscenze acquisite in modo corretto e ragionato, mostrando di sapere ben organizzare, utilizzare, adattare le nozioni, le tecniche, gli strumenti e le teorie, e di saper "chiamare a raccolta" i saperi in funzione degli obiettivi conoscitivi e operativi influenzati dal contesto.
La capacità di giudizio che essi hanno è sorvegliata e aperta alla molteplicità degli approcci possibili, strutturata dalla consapevolezza della complessità delle questioni e lontana da una concezione meramente risolutiva del progetto e del piano.
I giudizi tipicamente formulati dai laureati devono essere flessibili ed "originali" ma devono essere in ogni caso ancorati alla fondamentale capacità di esplorare e conoscere il mondo, in modo che anche la formulazione di un giudizio si trasformi, sempre, in una ulteriore euristica e in una ipotesi da mettere alla prova.
I laureati sottopongono ogni giudizio alla propria stessa capacità di discutere e dubitare, e lo supportano con il ragionamento argomentativo. È particolarmente importante far emergere, in ogni occasione, gli aspetti culturali, sociali, filosofici, storici e tecnico-scientifici che approfondiscono e danno spessore a qualunque questione progettuale.
Tali risultati sono perseguiti attraverso:
- blocchi di insegnamento integrati in cui lo stesso confronto fra i docenti costringe gli studenti a un continuo lavoro di traduzione e confronto fra i punti di vista personali e disciplinari;
- laboratori di progetto ispirati alla complessità e alla interdisciplinarità;
costante richiamo didattico alla adozione di nuovi punti di vista teorici e alla necessità di fornire giustificazioni ragionate per le scelte effettive e possibili;
- confronto interpersonale, ottenuto attraverso lavoro di gruppo e discussioni critiche in classe;
- coltivazione dell'autonomia di giudizio.

Oltre agli strumenti indicati nei descrittori precedenti, si attueranno periodiche verifiche, strutturate e coordinate dai tutores, su temi e questioni sia teoriche che progettuali scelte autonomamente dagli studenti e da loro interpretate con i metodi e le tecniche che riterranno adeguati.
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati hanno la capacità di curare una comunicazione efficace dei presupposti e degli scopi delle proprie scelte e dei propri interventi progettuali, sapendola calibrare e modulare in funzione dei vari obiettivi da realizzare, dei contesti, dei pubblici.
Essi sono quindi in grado di mutare il livello di approfondimento – ma anche il registro linguistico e lessicale, i media – in relazione al destinatario, alla situazione, agli obiettivi …
In particolare, gli studenti devono sapere utilizzare con disinvoltura le strutture argomentative, in un quadro di organizzazione della comunicazione in base ai requisiti dell'argomentazione razionale, tenendo conto della necessità che gli atti pubblici siano comprensibili anche dai non addetti ai lavori, e che siano trasparenti.
Tali obiettivi sono realizzati mediante una costante attenzione didattica e pedagogica rivolta al potenziamento della capacità di motivare ciascuna scelta con strutture argomentative efficaci, di esplicitare o rendere percepibili le premesse implicite o tacite, di avere coscienza dei punti di forza e di debolezza delle posizioni, di sapere assumere nuovi punti di vista anche molto diversi da quelli di partenza.
In questo quadro, inoltre, è importantissima la relazione, ricca di interazioni, con i docenti, gli esperti e i tutores e quella con i compagni della propria e di altre classi, con gli studenti stranieri nella nostra sede o in altre sedi negli scambi Erasmus, con i già laureati (una comunità aperta di apprendimento), ed altrettanto importante è il lavoro di continua discussione critica svolto in classe e nei laboratori.
La pratica di lingue diverse dall'italiano e la familiarità con i linguaggi digitali, nonché con i registri comunicativi diversi utilizzati non solo nelle situazioni dell'interazione faccia a faccia, ma anche in quella virtuale, costituisce il completamento della costruzione delle abilità comunicative dei laureati, che dovranno sapersi confrontare con pareri, culture, ideologie e impostazioni culturali diverse dalle proprie, ed eventualmente capire la natura dei disaccordi per poter intervenire proficuamente con la mediazione, la negoziazione e l'eliminazione del malinteso, la gestione del conflitto.

Oltre agli strumenti indicati nei descrittori precedenti, un'attività costante sarà quella di verificare le capacità comunicative, sia verbali, che scritte, che di rappresentazione negli esami e nelle prove in itinere; in particolare una parte del punteggio per la dissertazione è attribuita alle abilità comunicative.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati sanno sintetizzare le conoscenze acquisite in modo che costituiscano una base valida per gli approfondimenti successivi, e sono in grado di formulare giudizi autonomi sulle varie questioni, con una conoscenza o una consapevolezza dei principali orientamenti teorici e delle pratiche di progetto o di piano.
Essi hanno realizzato nel corso di studi una metodologia di apprendimento che li mette anche in grado di affrontare ulteriori studi utilizzando al meglio le competenze acquisite in una cornice di crescente autonomia e di via via maggiore complessità concettuale e teorica. Ogni occasione di crescita professionale diventa per essi, in modo naturale, anche un momento di approfondimento conoscitivo e teorico. Essi hanno la consapevolezza critica per sapere individuare, tra le proprie esperienze, quante hanno una rilevanza per motivare alla continuazione della formazione universitaria, oppure per capire le esigenze di aggiornamento e formazione che si pongono nella loro attività professionale.
Oltre agli strumenti indicati nei descrittori precedenti e in particolare le prove di interpretazione e analisi individuale del materiale dei laboratori e dei corsi, è lo stesso percorso dell'"imparare facendo" come le numerose verifiche e l'interazione costante con docenti, esperti e tutores a costituire il momento decisivo della valutazione delle capacità di apprendimento.

Conoscenze richieste per l'accesso
Gli studenti sono ammessi all'iscrizione a seguito di una duplice valutazione, avente ad oggetto i risultati dell'esame di maturità e il curriculum formativo e professionale e – successivamente - la verifica della motivazione e della preparazione individuale.
Indicazioni più specifiche a questo riguardo saranno contenute nel regolamento didattico del corso di studio e nel Manifesto degli studi annuale.

Caratteristiche della prova finale
La prova finale per l'acquisizione della laurea consiste nella discussione, svolta davanti a una commissione nominata dal corso di studio, di un elaborato prodotto dagli studenti, che può essere il risultato di:
- un'esperienza di tirocinio di almeno quattro mesi, di cui presentare un resoconto e una valutazione;
- un'attività legata a un Laboratorio di progettazione, consistente in un progetto o un piano e una relazione che lo motivi e lo spieghi;
- un lavoro di ricerca originale e individuale coerente con gli obiettivi formativi del corso.

Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi.

Massimo numero di crediti riconoscibili (DM 16/3/2007 Art 4) 20
(Crediti riconoscibili sulla base di conoscenze e abilità professionali certificate individualmente, nonch� altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario alla cui progettazione e realizzazione l'università abbia concorso)


Sede del corso: ALGHERO (Piazza Duomo 6 07041 )
Organizzazione della didattica altro: bimestrale
Modalità di svolgimento degli insegnamenti Convenzionale
Data di inizio dell'attività didattica 16/09/2010
Utenza sostenibile39


Docenti di riferimento


ALGHERO
  • prof. CASU Alessandra (ICAR/21)
  • prof. PITTALUGA Paola (ICAR/20)
  • prof. SOLCI Margherita (MAT/05)


Tutor disponibili per gli studenti
  • FILINDEU Giovanni Maria
  • CASULA Giovanna
  • PUSCEDDU Fabrizio
  • FRIGAU Francesca
  • UTTARO Anna Maria
  • ONNI Giuseppe


Previsione e programmazione della domanda
Programmazione nazionale delle iscrizioni al primo anno (art.1 Legge 264/1999)No
Programmazione locale (art.2 Legge 264/1999)Si - Nº di posti: 39
Requisiti per la programmazione locale
- Sono presenti sistemi informatici e tecnologici
- Sono presenti posti di studio personalizzati


Insegnamenti del corso


Attività di base

ambito disciplinaresettoreDocentiCFU
Matematica, informatica statistica ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni
MAT/03 Geometria
MAT/05 Analisi matematica
3
1
5
16
Ecologia, geografia e geologia BIO/07 Ecologia
M-GGR/01 Geografia
6
3
12
Rappresentazione ICAR/06 Topografia e cartografia
ICAR/17 Disegno
1
1
12
Totale Attività di Base: 40




Attività caratterizzanti

ambito disciplinaresettoreDocentiCFU
Architettura e ingegneria ICAR/05 Trasporti
ICAR/14 Composizione architettonica e urbana
ICAR/18 Storia dell'architettura
ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica
ICAR/21 Urbanistica
ICAR/22 Estimo

4
1
6
1
1
76
Diritto, economia e sociologia AGR/01 Economia ed estimo rurale
SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio
8
2
12
Totale Attività Caratterizzanti88




Attività affini

ambito disciplinaresettoreDocentiCFU
Attività formative affini o integrative ICAR/08 Scienza delle costruzioni
L-ANT/09 Topografia antica
L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica
MED/42 Igiene generale e applicata
2
1
3
9
18
Totale Attività Affini18



Altre attività

CFU
A scelta dello studente15
Per la prova finale12
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera3
Ulteriori conoscenze linguistiche4
Totale Altre Attività34



TOTALE CREDITI180